La Voce delle Ombre. Presenze africane nell'arte dell'Italia settentrionale (XVI - XIX secolo)
La mostra a cura dalla Conservatoria del Mudec, è una delle prime in Italia dedicata alla rappresentazione di uomini e donne originari del continente africano e più in generale sullo schiavismo nel nord Italia fra il XVI e il XIX secolo. Attraverso l’esposizione di opere come dipinti e sculture, ma anche testimonianze documentarie, provenienti da importanti istituzioni pubbliche e private, la mostra rappresenta un tentativo di individuare le modalità di raffigurazione dell’altro, svelando canoni e cliché e vuole essere uno stimolo per indagare il fenomeno dello schiavismo e capire quale fosse l’identità di queste persone.
Il percorso è suddiviso in sezioni incentrate su diversi temi. La prima, Ombre senza voce, ci presenta servitori all’ombra dei loro signori, raffigurati in modo da testimoniarne la ricchezza. Il capostipite del tema è il Ritratto di Laura Dianti con giovane servitore di Tiziano: questa iconografia gode di lunga fortuna, come testimoniano la successiva incisione di Sadeler e la serie di dipinti che si chiude con il Ritratto del Conte Manara con il suo servitore etiope (1842), immagine guida della mostra.