Riaperta la mostra "Sandro Miller Malkovich Malkovich Malkovich! Homage to Photographic Masters"
Il Magazzino delle idee di Trieste presenta la mostra Sandro Miller Malkovich Malkovich Malkovich! Homage to Photographic Masters. L’esposizione, a cura di Anne Morin, è organizzata dall’Ente regionale per il patrimonio culturale, Erpac in collaborazione con diChroma photography, La Chrome di Madrid, con la courtesy della Galleria FIFTY ONE di Anversa.
Sessantuno ritratti a colori e in bianco e nero del fotografo statunitense Sandro Miller, ispirati dai maestri della fotografia e interpretati da John Malkovich.
Malkovich mette il proprio straordinario talento mimico a servizio di un abilissimo fotografo e di alcune delle immagini e degli autori più noti della storia dell’arte e della fotografia scelti da Sandro Miller per il ruolo che hanno avuto nell’ispirare il suo lavoro: da Richard Avedon a Diane Arbus, da Irving Penn a Yousuf Karsh, da Dorothea Lange a Andy Warhol.
L’amicizia tra Malkovich e Miller risale alla fine del 1990, quando entrambi collaborarono a un progetto per la Steppenwolf Theater Company di Chicago. Nel 2013 Miller ha proposto a Malkovich di interpretare alcune immagini dei maestri del ritratto fotografico. Miller e Malkovich hanno iniziato a scattare solo dopo un anno di preparazione, assistiti da una troupe di costumisti, truccatori, scenografi e direttori delle luci.
Il successo del progetto si deve soprattutto alla straordinaria opera di immedesimazione compiuta da Malkovich che insieme a Miller rivisita soggetti e autori, stili e linguaggi diversissimi fra loro: diventa così Albert Einstein che mostra la lingua a Arthur Sasse (1951), Che Guevara ritratto da Alberto Korda (1960) e il maestro del brivido Alfred Hitchcock ritratto con ironia da Albert Watson, ma anche Jack Nicholson truccato da Joker per Herb Ritts (1988). Passa dal Self Portrait di Robert Mapplethorpe, al Piss Christ di Andrés Serrano (1987), dalla pop art di Andy Warhol a un’immagine volutamente frivola di Pierre et Gilles (1990) ideata per una campagna pubblicitaria di Jean Paul Gaultier, fino al volto dolente della madre migrante, Migrant Mother (1936) di Dorothea Lange. Un progetto in grado di scrutare Irving Penn con Pablo Picasso (1957), Yousuf Karsh con Ernest Hemingway (1957), Diane Arbus con le gemelline (1967) più spaventose del nostro immaginario.